La Riforma Cartabia del 2020 ha avuto un impatto significativo sulla mediazione in condominio in Italia, poiché ha introdotto importanti cambiamenti nell’ambito della mediazione e ha promosso l’uso di questo strumento come metodo preferenziale per la risoluzione delle controversie condominiali. Esaminiamo l’impatto della riforma Cartabia sulla mediazione in condominio nei seguenti punti chiave:

1. Obbligo di informativa sulla mediazione in condominio:

Una delle principali novità introdotte dalla Riforma Cartabia è l’obbligo per gli amministratori di condominio e gli avvocati che assistono i condomini di informare le parti coinvolte sulla possibilità di utilizzare la mediazione come alternativa al ricorso al tribunale. Questo obbligo di informativa sulla mediazione è fondamentale per sensibilizzare le parti sulla sua disponibilità come metodo di risoluzione dei conflitti.

2. Mediazione obbligatoria in controversie condominiali:

La riforma ha anche stabilito l’obbligo di ricorrere alla mediazione prima di intraprendere azioni legali in alcune controversie condominiali. Questo è particolarmente rilevante in situazioni di contenzioso legate alle spese condominiali o ai lavori di manutenzione straordinaria. L’obbligo di mediazione preliminare mira a ridurre il carico dei tribunali e promuovere una risoluzione più rapida ed efficace delle controversie condominiali.

3. Digitalizzazione e accessibilità alla mediazione in condominio:

La riforma Cartabia ha incentivato l’uso della tecnologia per facilitare la mediazione in condominio, consentendo alle parti coinvolte di partecipare alle sessioni di mediazione da remoto attraverso piattaforme digitali. Questo ha reso il processo di mediazione più accessibile e flessibile per i condomini, consentendo loro di risolvere dispute senza la necessità di incontri fisici.

4. Ruolo chiave degli amministratori di condominio:

Gli amministratori di condominio giocano un ruolo cruciale nell’implementazione della mediazione in condominio. Sono tenuti a informare i condomini sull’obbligo di mediazione preliminare e sulla possibilità di risolvere le controversie in modo collaborativo prima di procedere con azioni legali. Questo ruolo attivo degli amministratori contribuisce a sensibilizzare e orientare le parti coinvolte verso la mediazione come mezzo di risoluzione dei conflitti.

L’amministratore non è più tenuto a richiedere preventiva autorizzazione all’assemblea perla partecipazione alla mediazione ma può ottenere successiva ratifica assembleare

5. Risparmio di tempo e risorse:

L’obbligo di mediazione preliminare e l’uso della mediazione online hanno contribuito a ridurre la congestione dei tribunali e a risparmiare tempo e risorse sia per i condomini che per il sistema legale. La mediazione offre un percorso più efficiente e meno oneroso per risolvere le dispute condominiali.

In conclusione, la Riforma Cartabia ha avuto un impatto significativo sulla mediazione in condominio in Italia, promuovendo l’uso di questo strumento come metodo preferenziale per la risoluzione dei conflitti. L’obbligo di informativa sulla mediazione, l’uso della tecnologia per la mediazione online e l’obbligo di mediazione preliminare in alcune controversie condominiali hanno reso la mediazione più accessibile, efficiente ed efficace nell’ambito dei condomini. Questi cambiamenti hanno contribuito a migliorare la gestione delle controversie condominiali, riducendo il contenzioso legale e promuovendo la comunicazione e la collaborazione tra i condomini.

ARTICOLO A CURA DEL DOTT. CORRADO PERGOLI, AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO A ROMA: TUSCOLANA – CINECITTÀ – QUADRARO – STATUARIO – QUARTO MIGLIO – APPIA – TORRE MAURA E A TERAMO – PESCARA E PROVINCIA: PINETO – ROSETO DEGLI ABRUZZI – ATRI – SCERNE DI PINETO – SILVI MARINA.