Gli eredi che desiderano contestare una donazione possono farlo in determinate circostanze. Tuttavia, esistono situazioni in cui la legge impedisce o limita notevolmente la contestazione da parte degli eredi. Ecco alcune di queste situazioni:

  1. Consensualità della donazione: Se la donazione è stata fatta consensualmente tra il donante e il beneficiario, senza costrizione o inganno, diventa molto difficile per gli eredi contestarla. La presunzione è che il donante abbia agito di propria volontà.
  2. Donazioni legittime: Le donazioni fatte ai discendenti o ai coniugi sono considerate legittime e difficilmente contestabili dagli eredi. La legge spesso protegge tali donazioni.
  3. Tempo scaduto: In molte giurisdizioni, esiste un limite di tempo entro cui gli eredi possono contestare una donazione. Una volta superato questo limite, la donazione diventa incontestabile.
  4. Capacità mentale del donante: Se il donante era in grado mentale al momento della donazione e ha compreso appieno l’atto, diventa difficile per gli eredi contestare la donazione sulla base di incapacità mentale.
  5. Riconoscimento: Se gli eredi hanno già accettato i benefici della donazione o l’hanno riconosciuta in qualche modo, potrebbero perdere il diritto di contestarla in seguito.
  6. Motivi legittimi: Gli eredi devono avere motivi validi e legali per contestare una donazione, come frode, coercizione o violazione dei loro diritti legali.

In sintesi, se una donazione è stata fatta in modo legittimo, volontario e consensuale, e se sono trascorsi i termini di prescrizione, gli eredi potrebbero avere difficoltà a contestarla con successo. È importante consultare un avvocato specializzato in diritto successorio per valutare la situazione specifica e comprendere appieno i diritti e le opzioni disponibili.

Cosa cambia oggi: la legge di Bilancio per il 2024 ha introdotto una novità significativa che pone fine all’azione di restituzione dei beni donati da parte dei legittimari;In buona sostanza la legge di bilancio per il 2024 ha modificato sostanzialmente le norme in tema di successione, cancellando la possibilità di esperire la cosiddetta azione di restituzione: un’azione che, sino a ieri, il legittimario poteva intraprendere contro chi avesse acquistato la proprietà del bene donato dal defunto. Tale meccanismo, previsto per 80 anni dalle norme del nostro codice civile, bloccava di fatto la circolazione degli immobili, rendendo oltremodo difficile ottenere un mutuo per l’acquisto di una casa proveniente da una donazione.

Dal 1° gennaio 2024, qualora una donazione venga considerata lesiva della quota di legittima, l’erede legittimario non potrà più agire per recuperare il bene dal terzo, ma dovrà sperare nella solvibilità del donatario. Questo significa che, se il donatario è insolvente, il legittimario non potrà più avanzare richieste contro eventuali successivi acquirenti del bene donato.In pratica non viene cancellata l’azione di riduzione, quella cioè intrapresa contro il donatario, ma l’azione di restituzione, quella cioè intrapresa contro il terzo acquirente.

Tale novità inciderà significativamente anche nella vendita di beni condominiali, per esempio l’alloggio dell’ex portiere (materia oggetto di altro articolo).

ARTICOLO A CURA DEL DOTT. CORRADO PERGOLI, AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO A ROMA: TUSCOLANA – CINECITTÀ – QUADRARO – STATUARIO – QUARTO MIGLIO – APPIA – TORRE MAURA E A TERAMO – PESCARA E PROVINCIA: PINETO – ROSETO DEGLI ABRUZZI – ATRI – SCERNE DI PINETO – SILVI MARINA.