Nuovo condono edilizio 2024: cosa cambia e come funziona
Il decreto “Salva Casa” (decreto-legge n. 69/2024), convertito in legge con modifiche dalla Camera il 20 luglio 2024, non è un vero e proprio condono edilizio, ma introduce nuove misure per la sanatoria di alcune tipologie di abusi edilizi e semplifica le procedure per la regolarizzazione di difformità lievi.
Cosa si può sanare:
- Interventi di lieve entità:
- Mancanza di opere interne (ad esempio, tramezzi spostati, aperture non conformi, verande, soppalchi);
- Modifiche alla facciata (ad esempio, diversa distribuzione delle finestre);
- Irregolarità minori nelle volumetrie (fino al 2% per immobili sotto i 60 mq e fino all’1% per quelli più grandi).
- Sanatoria per opere già oggetto di condono edilizio precedente:
- Perdita del condono per mancato pagamento delle oblazioni;
- Non conformità a norme sopravvenute all’epoca del condono.
- Altre sanatorie:
- Possibilità di sanare opere abusive realizzate in zone vincolate paesaggistiche, con un parere favorevole della Soprintendenza.
Come funziona la sanatoria:
- Domanda: La domanda di sanatoria deve essere presentata al Comune entro il 30 settembre 2025.
- Documentazione: Alla domanda devono essere allegati vari documenti, tra cui:
- Relazione tecnica;
- Documentazione fotografica;
- Ricevuta del pagamento della sanzione.
- Sanzione: L’ammontare della sanzione varia in base al tipo di abuso e all’epoca in cui è stato commesso.
- Termini: Il Comune ha 90 giorni per pronunciarsi sulla domanda.
Novità:
- Aumento della tolleranza volumetrica: Per gli immobili sotto i 60 mq, la tolleranza costruttiva passa dal 5% al 6%.
- Maggior tempo per la demolizione: Il termine per la demolizione delle opere abusive è stato ampliato da 3 a 8 mesi.
Cosa resta fuori:
- Abusi gravi, come quelli che riguardano la sicurezza pubblica o il paesaggio;
- Opere realizzate in zone a rischio sismico o idrogeologico;
- Abusi che hanno già ricevuto un diniego di sanatoria in passato.