Innanzitutto chiariamo cosa si intende per cessione di credito:

La cessione di credito è un’opzione che consente ai beneficiari del Superbonus di cedere il loro credito d’imposta a terzi, come le banche o le società di factoring, in cambio di un finanziamento immediato.

Questa opzione è stata resa disponibile dal governo italiano per consentire ai beneficiari di ottenere il finanziamento necessario per eseguire gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici senza dover attendere il rimborso del credito d’imposta da parte dello Stato.

Tuttavia, ci sono alcune precisazioni da considerare quando si sceglie di cedere il proprio credito d’imposta. Innanzitutto, la cessione è possibile solo se il beneficiario ha effettivamente diritto al credito d’imposta e solo per la parte non utilizzata del credito stesso.

Inoltre, è importante prestare attenzione ai costi associati alla cessione di credito, tra cui le commissioni delle banche o delle società di factoring. Inoltre, la cessione potrebbe comportare la perdita di alcune garanzie, come la possibilità di richiedere un’eventuale variazione del credito d’imposta.

Infine, è importante sottolineare che la cessione di credito non è l’unica opzione disponibile per finanziare i propri interventi di riqualificazione energetica. Ci sono diverse alternative, come il leasing o il prestito bancario, che possono essere valutate in base alle esigenze specifiche del singolo beneficiario.

La cessione del credito è nata nel 2016, ben prima dell’introduzione del Superbonus, per favorire l’utilizzo delle detrazioni fiscali da parte delle famiglie meno abbienti. Negli anni successivi, il meccanismo è stato modificato in vari modi, discutibili come ogni cosa. Lascia quantomeno perplessi ad oggi la scelta del Governo di eliminare del tutto questo sistema.   Per i bonus d’ora in avanti  non potrà più essere utilizzata l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito  al posto della detrazione: a prevederlo è il dl sulla cessione dei crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali, approvato nella serata del 16.2.2023 dal Consiglio dei ministri. A seguire il presidente della Repubblica Mattarella ha emanato il DL e il relativo ddl di conversione.

 Dall’entrata in vigore del decreto, per i vari interventi edilizi (dalle ristrutturazioni all’efficienza energetica, dalle facciate alle colonnine) “non è consentito l’utilizzo” delle due opzioni previste al posto delle detrazioni fiscali, cioè cessione e sconto. Fanno eccezione gli interventi per cui sia già stata presentata la Cila.

Nel caso di interventi effettuati dai condomini, oltre alla Cila, deve risultare adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori. Infine per gli interventi comportanti demolizione e ricostruzione degli edifici deve essere stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abitativo.

Nella giornata di Lunedì 20.2.2023 è previsto un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e vedremo gli sviluppi futuri.

Per ora il 110 già “partito” sembra salvo e sembrano salvi gli interventi di ristrutturazione edilizia liberi.

A breve altri aggiornamenti.

Art. a cura del Dott. Corrado Pergoli amministratore di condominio a Roma zona Tuscolana – Appia – Cinecittà – Quarto Miglio – Quadraro – Statuario – Capannelle – Appio Claudio – Casilina – Torre Maura – Pineto – Atri – Roseto degli Abruzzi – Silvi Marina (TE)